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POS SI POS NO

Ott 30, 2022
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La recente determinazione direttoriale emessa dall’ADM a firma del direttore generale Marcello Minenna ha provocato non poche perplessità nel nostro mondo e soprattutto nella nostra UIT – Unione Italiana Tabaccai.

In particolare la discussione emersa sui social – ormai “consolidato” ma non sempre “veritiero” luogo di scambio di opinioni e di orientamento – è stata scaturita da un comunicato associativo domenicale che proclamava, in buona sintesi, l’abolizione dell’obbligo del POS dalle tabaccherie, così come riportato anche da diverse testate giornalistiche.

Dopo le prime perplessità ci corre l’obbligo di stigmatizzare sia il comportamento che la fuga in avanti per meriti non propri su un “successo” caro alla categoria: è stata proprio la UIT a porre all’attenzione del Sottosegretario al MEF, on . Federico Freni, per prima la questione. Ma non desideriamo assolutamente vincere il palmares delle allodole!

La nostra richiesta rispetto all’obbligo dell’utilizzo della moneta elettronica negli rivendite di generi di monopolio è stata la eliminazione dei canoni e delle percentuali di transazioni sino alla cifra del costo medio di una stecca di tabacco lavorato. O, in subordine, concedere il 100% del credito d’imposta degli importi anticipati dal tabaccaio per la tenuta del POS indipendentemente dal canale di transazione utilizzato.

Noi della UIT vogliamo, come sempre, essere concreti e propositivi. Riteniamo che l’abolizione dell’obbligo del POS per la vendita di tabacchi e valori bollati non sia una conquista ma un danno a carico dei tabaccai stessi. Un danno derivato dalla possibile perdita di tutta quella clientela che in ossequio a quanto avviene in Europa e nel mondo in genere preferisce pagare con la moneta elettronica. Insomma una guerra tra i poveri dove a vincere sarà il rivenditore economicamente più forte che nel suo esercizio offre tutta la mercanzia pagabile con il POS.

Quindi di quale conquista sindacale si va sbandierando se a farne le spese saranno ancora una volta i tabaccai più piccoli? Quei colleghi che sono costretti ormai a sbarcare il lunario arroventandosi tra tasse, balzelli, contratti vessatori imposti con lo zampino proprio di chi dovrebbe difenderli, utenze etc. tutto da coprire con percentuali lorde da elemosina?

Di quale conquista si parla se in cassa bisogna fare i conti con pochi spiccioli e pagare somme consistenti per le vincite derivanti dai Gratta & Vinci e lotterie?

Ma un atroce dubbio ci assale. Scommettiamo che la determina direttoriale dell’ADM sia stata forzata quale preludio di una possibile convenzione con qualche Istituto di pagamento di nuovo ingresso nelle tabaccherie? Ovviamente non gratis!

Noi della UIT riteniamo di continuare sulla nostra richiesta, ricordiamo tracciata in tempi non sospetti al MEF, e chiediamo sin da subito al nuovo Governo insediatosi da pochi giorni di fare proprio quanto richiesto per una vera democrazia nel mondo dei tabacchi.