La UIT – Unione Italiana Tabaccai in data odierna, a seguito della richiesta inviata via PEC (06/05/2024), ha appreso dall’ADM che l’Agenzia è intervenuta presso il Ministero della Sanità, unico interlocutore istituzionale, per chiarimenti in merito al Decreto emesso nei confronti di Philip Morris.
In particolare è emerso che la stessa Agenzia non ha ancora dato indicazioni in merito al comportamento da tenere da parte dei Rivenditori ed è in attesa di ulteriori risposte da Ministero e che non è STATA EMESSA NESSUNA INDICAZIONE RELATIVA A CONTROLLI E SANZIONI DA PARTE DEI FUNZIONARI DEGLI UFFICI TERRITORIALI DELL’AGENZIA.
Alla luce di questo stato dell’Arte la UIT suggerisce, in attesa che si risolva l’increscioso imbarazzo tra Ministero della Sanità e ADM, di ESPORRE L’AVVISO ALL’INTERNO DELLA RIVENDITA E AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO E CONSEGNARE AL CLIENTE LA “ SACRA” IMMAGINETTA.
Ovviamente la UIT continua a monitorare sempre più convinta che ogni RESPONSABILITÀ ricada esclusivamente sul PRODUTTORE e sul DISTRIBUTORE così come sancito dal Decreto Direttoriale del Ministero della Sanità (ARTT. 1 e 2) confidando nell’autorevole indicazione dell’ADM.
“La situazione che si è venuta a creare grazie alle facili interpretazioni e, ancor peggio, alla mancanza di coinvolgimento di tutti gli Enti preposti è la chiara dimostrazione dello stato in cui versa il settore delle Rivendite” – dichiara il Presidente Pasquale Genovese “Stiamo assistendo ad un continuo stillicidio su quelle che sono legittime perplessità e domande di Colleghi che continuano a ricevere risposte fuorvianti e non sempre rispondenti a verità. Noi come Sindacato di Categoria abbiamo da subito interpellato il nostro unico referente di Settore che è l’ADM e solo oggi abbiamo ricevuto notizia sullo stato dell’arte“.
“Sono sicuro che il ritardo di un definitivo chiarimento, che ancora registriamo, sia frutto del classico pasticciaccio all’italiano dove sovente la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra e dove i furbetti sguazzano”.