Cari Colleghi
Il nostro settore sta attraversando un particolare momento di identità.
Gli ultimi accadimenti, ancora in essere, stanno dimostrando quanto e quale sia la considerazione che aleggia sul ruolo del Tabaccaio e sul suo essere Concessionario di Stato.
Il riferimento è alla artatamente confusa faccenda della vendita della linea Terea: etichetta si… etichetta no.
Su noi rivenditori è stata fatta cadere una tegola di gomma che è, e sta, rimbalzando da testa a testa senza riuscire a colpire definitivamente.
Parlo di tegola di gomma perché assistiamo a prese di posizione, indicazioni perentorie, minacce prima esplicite e poi velate, rappresentanti di azienda che non hanno una risposta univoca alle domande ed alle perplessità che quotidianamente vengono poste.
Sembra di assistere ad una tragicommedia da avanspettacolo dove il capo compagnia, preso alla sprovvista dalla reazione degli spettatori, inizia a recitare a braccio e, invaso dalla confusione, o, meglio, dalla paura di essere scoperto, proclama decreti, circolari ed incontri che non trovano riscontro in nessuno dei mittenti a cui fa cenno.
La nostra tesi è stata sin dall’inizio della farsa quella di accertare e verificare quanto da altri proclamato.
E lo abbiamo fatto esclusivamente con chi è deputato istituzionalmente al controllo, alla verifica e alla gestione della nostra rete vendita: l’ADM – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Di questo abbiamo traccia certa!
Siamo giunti alla conclusione che ancora una volta in Italia assistiamo al classico pasticciaccio dove la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.
Il Decreto Direttoriale del Ministero della Sanità, tenuto conto delle considerazioni e delle prese d’atto, impone al Produttore di distribuire esclusivamente prodotti del tabacco TEREA SMARTCORE STICKS con l’avvertimento ben leggibile della pericolosità del contenuto (art. 1) e consente, sino alla scadenza dei 60 giorni concessi di comune accordo, tra Ministero e Produttore, di fornire apposito cartello contenente l’avviso ai rivenditori autorizzati (tabaccai) da esporre in maniera visibile sull’espositore dei prodotti del tabacco TEREA SMARTCORE STICKS (art.2- comma 1 e 2).
Alla luce di quanto sopra si evince che il Ministero ha concesso un lasso di tempo al produttore per smaltire le giacenze di magazzino consapevole che il Decreto creasse un danno economico all’Azienda ed un possibile danno agli stessi Rivenditori autorizzati che, altrimenti, si sarebbero ritrovati con scorte acquistate e non vendibili perché non conformi.
La nostra Associazione consapevole di tutto ciò non ha creato allarmismi o, peggio, indotto comportamenti non in linea con quanto decretato dal Ministero, ma da subito non ha accettato la imposta manovalanza dei colleghi sostituiti agli addetti alla linea di produzione dell’Azienda con l’applicazione di etichette sulle confezioni non aggiornate di fabbrica. Non ha accettato quanto declamato e minacciato da più parti consapevole che i controlli da parte del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, incaricato di verificare, tramite controlli a campione, il rispetto delle disposizioni di cui agli articoli 1 e 2 del provvedimento (art. 3) sono di esclusiva verifica dell’adempimento imposto al Produttore.
Quindi non è assolutamente sanzionabile il Collega Tabaccaio che deve esporre sino alla scadenza dei 60 giorni, termine ultimo per l’adeguamento dei prodotti, l’avviso fornito dal Produttore e distribuito dal Concessionario, in quanto ricevitore e rivenditore di un prodotto non ancora a norma.
Chiarito questo lasciatemi qualche domanda: perché tanto accanimento, tanta diatriba sulle posizioni, tanto fumo con la manovella?
Ma lasciatemi anche una risposta dubbiosa: se non è zuppa è pan bagnato!
Siamo ormai abituati a verificare giornalmente quante vessazioni e quanti abusi subiamo noi servitori dello Stato senza stipendio.
Quante illusioni e quanti zuccherini ci sono stati somministrati sinora!
Quanti esercizi di potere si stanno verificando per mettere il bavaglio a chi vuol far valere i diritti propri e di chi rappresenta!
Ma sono solo tentativi, inutili tentativi verso chi può vantarsi di non avere conflitti di interesse, di non avere partecipazioni dubbie, ma principalmente di non essere burattinaio.
La nostra azione è semplicemente di natura istituzionale, di vero rapporto tra i rappresentati e gli Organi.
Di vero ruolo di “corpo intermedio”.
Ruolo di cui il Paese ne sente il bisogno in tutti i settori.
La nostra azione si limita ad appurare, a segnalare, a coinvolgere gli interlocutori, spesso ignari di quanto avviene nel nostro Settore, al fine di trovare soluzioni.
Ed ecco che consegniamo dettagliate relazioni al presidente della VI Commissione Finanza del Parlamento per richiedere ed avviare un’indagine conoscitiva sulla filiera tabacchi.
Una indagine che auspichiamo potrebbe mettere fine a quelle vessazioni e ai capricci di chi, forte della sua posizione continua fare il mazziere del gioco.
Sulla pelle degli altri.