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Raccolta delle sigarette elettroniche esauste: la UIT chiede l’intervento dell’ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

Nov 4, 2023

Molto scalpore sta creando la notizia dell’obbligo per i tabaccai di adeguarsi al Decreto Legislativo 14 marzo 2014 n. 49 che recepisce la direttiva europea 2012/19/UE sui RAEE cioè sullo smaltimento del Rifiuto da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

La querelle che si è scatenata relativamente allo smaltimento delle sigarette usa e getta e, ovviamente, le e-cig ricaricabili e i dispositivi per il tabacco riscaldato, nasce dall’obbligatorietà prevista dalla normativa di regolarizzare la posizione del raccoglitore intermedio dei RAEE, cioè il tabaccaio o il rivenditore di Svapo.

Il Decreto Legge 49/2014, e le sue successive modifiche ed integrazioni, indica chiaramente che i RAEE come le sigarette usa e getta si possono classificare come “RAEE di piccolissime dimensioni” in quanto trattasi di “prodotti il cui lato più lungo NON SUPERA I 25 CM“.

Sorge però un piccolo problema relativo all’obbligo di accettazione del rifiuto da parte del tabaccaio. L’obbligo di accettare il RAEE esausto a seguito di acquisto di uno nuovo e stesso obbligo in caso di deposito senza contemporaneo acquisto, il cosiddetto 1contro 1 e 1 contro 0. Anche qui la normativa è chiara: L’Uno contro Zero è legge. Dal 22 luglio 2016 si possono portare in negozio i propri rifiuti elettronici di piccole dimensioni. È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto 121 del 31 maggio 2016 che impone ai negozi con una superficie di vendita di almeno 400 mq il ritiro gratuito dei RAEE  con dimensioni fino a 25 cm, senza alcun obbligo di acquisto.

Quale tabaccheria ha la dimensione di almeno 400 mq? Quindi con la superficie di vendita inferiore, il ritiro “uno contro zero” rimane FACOLTATIVO. Resta però l’obbligo del ritiro, indipendentemente dalla superfice, nel caso di acquisto di nuovo prodotto.

Qui si scatenano gli obblighi e le sanzioni in quanto, sia facoltativamente che per obbligo normativo, non si possono ritirare dai clienti e poi conferirli agli ecocentri o agli enti di raccolta rifiuti comunali senza la prevista iscrizione ad un apposito ALBO, pagare delle tasse di iscrizione una tantum e successivamente ogni anno e tenere dei registri di carico e scarico dei rifiuti.

Insomma ancora un prelievo economico sulla già scarna pelle del tabaccaio.

Qualcuno si è inventato il servizio di raccolta previo pagamento agevolato del canone annuo e di una tantum di iscrizione: un nuovo modo di alimentare il proprio business. Legittimo ma sicuramente non eticamente condivisibile trattandosi di soggetti rappresentanti di interessi diffusi.

La UIT, sempre più in linea con il suo spirito costitutivo e sensibilissima all’ecologia ed alla salute dei cittadini ritiene che la raccolta e lo smaltimento dei RAEE derivanti delle sigarette usa e getta, dalle e-cig ricaricabili e da i dispositivi per il tabacco riscaldato debbano e possono avvenire senza alcun onere per il Tabaccaio.

Come?

Implementando il servizio già in essere in tutti i Comuni italiani per la raccolta delle pile esauste.

A tal proposito la UIT – Unione Italiana Tabaccai ha inviato una nota al presidente dell’ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, il sindaco di Bari Antonio Decaro, con la quale ha espresso la propria tesi ed ha sollecitato un incontro urgente per definire le modalità operative da attuare che vedranno ancora una volta i Tabaccai parte pulsante della popolazione al servizio dei cittadini e delle Istituzioni.